Gli gnocchi di patate di mamma Angiu

Sono sempre stati la mia passione e li abbiamo fatti a qualsiasi latitudine, con qualsiasi tipo di tubero disponibile: manioca, igname, patata dolce, taro. Sono cugini degli ottimi gnocchi di zucca che prepariamo in inverno. 
Prima di conoscere Michel, medico bretone all'ospedale di Tanguieta, pensavamo che le patate fossero tutte uguali, semplicemente patate. Mai dire a un bretone che una patata é una "semplice" patata: sarebbe come dire a un italiano che la pasta é pasta, di qualsiasi formato e grano si tratti. 
Abbiamo scoperto che al di fuori dei nostri confini le patate non si trovano tutte insieme in una cassa nel reparto ortofrutta del supermercato. In Francia, la lista ufficiale delle varietà di patate ne conta oltre 200, ognuna delle quali é adatta ad un certo tipo di preparazione. In assenza di una tale offerta sul mercato, ci limitiamo a fare gli gnocchi con quello che troviamo, in attesa di andare a trovare Michel in Bretagna o dovunque si trovi (le ultime notizie lo davano in Tchad con Isabelle e tutta la grande famiglia) e di farli usando le vere patate da gnocco.
Questi li abbiamo fatti insieme a Mercedes e Gaia. Gli ingredienti sono semplici e la preparazione rapida.



Ingredienti
1 kg di patate
400 g di farina (o più, se piacciono più sodi)

Preparazione

1. Cuocere a vapore le patate e sbucciarle mentre sono ancora calde.


2. Schiacciarle nello schiacciapatate


3. Aggiungere la farina e impastare.


4. Su un tagliere infarinato, fare dei serpentelli e tagliarli a dadini.


5. Infarinare la parte posteriore di una grattugia e premere con il pollice il dadino di pasta sulla superficie metallica.


6. Abbiamo fatto questi gnocchi un giorno in cui Gaia aveva l'influenza e io avevo una riunione via skype. Durante l'incontro in cui si parlava di salute perinatale, Giovanna mi ha raccontato che lei gli gnocchi li arrotola sulla forchetta, non sulla grattugia. Ed ecco sperimentata anche questa nuova opzione, anche perché non é sempre facile reperire in casa 2-3 grattugie mentre di forchette se ne trovano a volontà.

7. Qui si vedono le differenze tra l'uso della forchetta e della grattugia.


8. Gaia si é occupata della cottura. Vanno immersi in acqua bollente salata e quando vengono in superficie sono cotti.


9. Voilà. A noi piaccono con pomodoro e parmigiano, ma si possono mangiare al gorgonzola, alla panna o in qualsiasi altro modo vi piacciano. Bon appetit.