Chi é nato in Emilia, é cresciuto tra generazioni di donne che facevano la sfoglia di sabato pomeriggio, la tiravano con il mattarello e ne ricavavano diversi tipi di pasta all'uovo: le tagliatelle, i quadretti, i tortellini, i tortelloni e gli immancabili "stricàt", una forma di pasta piatta "pizzicata" tra le dita che si ricava dai ritagli di pasta avanzata.
E sicuramente conosce le tigelle e il gnocco fritto, non "lo" gnocco ma "al gnòc frét", che si trova ancora in molti bar emiliani e si consuma anche a colazione, con il cappuccino.
La forma tradizionale é a losanga; la mia nonna, in una fase evoluta, ne faceva delle grandi ciambelle di 15 cm circa di diametro, facendo un buco al centro con lo stampo delle tigelle o con un bicchiere. Queste ciambellone fritte erano la delizia dei nosti rientri a casa, dopo le giornate di scuola e di lavoro.
Tradizionalmente il gnocco fritto si mangia con i salumi e formaggi. A noi piace molto anche così, semplice, come sostituto del pane. Quest'anno anche Gaia si é innamorata del gnocco fritto, dopo averlo assaggiato a colazione in un bar del mio paese. Di solito non friggiamo, ma per questa tradizione di famiglia abbiamo fatto un'eccezione: ed ecco la ricetta del gnocco fritto modenese, secondo la tradizione di casa mia.
Ingredienti (per 3-4 persone)
125 g di acqua (volendo, sostituire metà dell'acqua con birra)
3 cucchiai (30 g circa) di olio EVO
1/2 cubetto di lievito di birra fresco (12 g circa)
250 g di farina bianca (volendo, sostituire metà della farina con farina integrale o semola di grano duro)
Olio per friggere
Preparazione
Mettere in una ciotola tutti gli ingredienti e mescolare fino ad ottenere una pasta elastica. Se si usa il Bimby, mettere l'acqua e il lievito 3 min/37°C/vel cucchiaio. Aggiungere tutti gli ingredienti e impastare 2 min/vel spiga.
Stendere la pasta fino a 4 mm circa di spessore. Tagliarla a losanghe, in cerchi di 10 cm circa o ricavarne tante forme utilizzando gli stampini per i biscotti.
Mettere l'olio in una pentolina stretta e profonda. Riscaldare bene. Io metto un pezzetto di pasta per verificare la temperatura dell'olio: quando viene a galla, si ricopre di bollicine ed assume un bel colore ambrato, allora l'olio é alla temperatura giusta.
Friggere 1-2 pezzi di gnocco alla volta, facendo attenzione che l'olio sia bollete ma non superi il punto di fumo. Una volta che il gnocco si é gonfiato, ruotarlo sull'altro lato utilizzando due forchette, finché risulta dorato e croccante.
Scolarlo su carta assorbente.
Servire caldo.
Bòun Aptìt
E sicuramente conosce le tigelle e il gnocco fritto, non "lo" gnocco ma "al gnòc frét", che si trova ancora in molti bar emiliani e si consuma anche a colazione, con il cappuccino.
La forma tradizionale é a losanga; la mia nonna, in una fase evoluta, ne faceva delle grandi ciambelle di 15 cm circa di diametro, facendo un buco al centro con lo stampo delle tigelle o con un bicchiere. Queste ciambellone fritte erano la delizia dei nosti rientri a casa, dopo le giornate di scuola e di lavoro.
Tradizionalmente il gnocco fritto si mangia con i salumi e formaggi. A noi piace molto anche così, semplice, come sostituto del pane. Quest'anno anche Gaia si é innamorata del gnocco fritto, dopo averlo assaggiato a colazione in un bar del mio paese. Di solito non friggiamo, ma per questa tradizione di famiglia abbiamo fatto un'eccezione: ed ecco la ricetta del gnocco fritto modenese, secondo la tradizione di casa mia.
Ingredienti (per 3-4 persone)
125 g di acqua (volendo, sostituire metà dell'acqua con birra)
3 cucchiai (30 g circa) di olio EVO
1/2 cubetto di lievito di birra fresco (12 g circa)
250 g di farina bianca (volendo, sostituire metà della farina con farina integrale o semola di grano duro)
Olio per friggere
Preparazione
Mettere in una ciotola tutti gli ingredienti e mescolare fino ad ottenere una pasta elastica. Se si usa il Bimby, mettere l'acqua e il lievito 3 min/37°C/vel cucchiaio. Aggiungere tutti gli ingredienti e impastare 2 min/vel spiga.
Stendere la pasta fino a 4 mm circa di spessore. Tagliarla a losanghe, in cerchi di 10 cm circa o ricavarne tante forme utilizzando gli stampini per i biscotti.
Mettere l'olio in una pentolina stretta e profonda. Riscaldare bene. Io metto un pezzetto di pasta per verificare la temperatura dell'olio: quando viene a galla, si ricopre di bollicine ed assume un bel colore ambrato, allora l'olio é alla temperatura giusta.
Friggere 1-2 pezzi di gnocco alla volta, facendo attenzione che l'olio sia bollete ma non superi il punto di fumo. Una volta che il gnocco si é gonfiato, ruotarlo sull'altro lato utilizzando due forchette, finché risulta dorato e croccante.
Scolarlo su carta assorbente.
Servire caldo.
Bòun Aptìt